12 > Alessandro BARICCO 2019 "Game, progresso, nostalgia"
Calciobalilla, flipper, videogioco: un passaggio avvenuto quasi per
gioco, dalla civiltà analogica a quella digitale, leggera, veloce,
immateriale. Dall'icona uomo-spada-cavallo, siamo passati a quella
uomo-tastiera-schermo, che ha ridisegnato la...
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Gli incontri più emozionanti del Festival della Comunicazione, rieditati per l’ascolto. Pensieri, spunti illuminanti, aneddoti, rivelazioni dei grandi protagonisti del nostro tempo, immersi nella magica atmosfera di Camogli.
"Replay" è una collana.....
Beschreibung
vor 4 Jahren
Calciobalilla, flipper, videogioco: un passaggio avvenuto quasi per
gioco, dalla civiltà analogica a quella digitale, leggera, veloce,
immateriale. Dall'icona uomo-spada-cavallo, siamo passati a quella
uomo-tastiera-schermo, che ha ridisegnato la postura di noi umani.
Alessandro Baricco guarda al concetto di civiltà, partendo da
quella che è la sua ferita contemporanea: il concetto di progresso.
Se in passato, a partire dall’Ottocento, non si è mai avuto dubbio
sull’identificare il progresso con la crescita economica, l’aumento
del benessere, l’incremento della dignità del vivere collettivo,
nel tempo dell’ultimo passaggio generazionale il concetto ha
rivelato la sua profonda crisi, ponendosi davanti all’ipotesi che
ribaltare gli indicatori di progresso (a cominciare dal PIL) porti
a un miglioramento della qualità della vita. E se questa condizione
di crisi porta alla mancanza di lungimiranza, al ridimensionamento
delle prospettive e delle aspettative, tuttavia lo studio del
contemporaneo porta a constatare che nella rivoluzione digitale che
ha cambiato profondamente le nostre vite negli ultimi cinquanta
anni esiste una nuova idea di progresso. Dove ci porterà?
gioco, dalla civiltà analogica a quella digitale, leggera, veloce,
immateriale. Dall'icona uomo-spada-cavallo, siamo passati a quella
uomo-tastiera-schermo, che ha ridisegnato la postura di noi umani.
Alessandro Baricco guarda al concetto di civiltà, partendo da
quella che è la sua ferita contemporanea: il concetto di progresso.
Se in passato, a partire dall’Ottocento, non si è mai avuto dubbio
sull’identificare il progresso con la crescita economica, l’aumento
del benessere, l’incremento della dignità del vivere collettivo,
nel tempo dell’ultimo passaggio generazionale il concetto ha
rivelato la sua profonda crisi, ponendosi davanti all’ipotesi che
ribaltare gli indicatori di progresso (a cominciare dal PIL) porti
a un miglioramento della qualità della vita. E se questa condizione
di crisi porta alla mancanza di lungimiranza, al ridimensionamento
delle prospettive e delle aspettative, tuttavia lo studio del
contemporaneo porta a constatare che nella rivoluzione digitale che
ha cambiato profondamente le nostre vite negli ultimi cinquanta
anni esiste una nuova idea di progresso. Dove ci porterà?
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