Episodio 30. Panettone e Pandoro
Il panettone e il pandoro sono i re incontrastati…
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vor 5 Jahren
Il panettone e il pandoro sono i re incontrastati del Natale
italiano. C’è che preferisce uno e c’è chi preferisce l’altro, ma
c’è anche chi li mangia entrambi. Spesso si continua a mangiarli a
colazione anche nei mesi successivi al Natale, perché i
supermercati li vendono a prezzi scontati per fare spazio alle
Colombe, che sono invece le regine incontrastate della Pasqua. Il
Panettone ha origini milanesi e, come per tutti i cibi e le ricette
in Italia, ci sono varie leggende sulla sua creazione. Quella più
attestata è la seguente: tutto ebbe inizio a Milano alla corte di
Ludovico il Moro, verso la fine del XV secolo, quando Toni, uno
sguattero della cucina del palazzo, rimediò all’errore commesso dal
cuoco. Una vigilia di Natale, infatti, il cuoco di casa Sforza
bruciò il dolce per il banchetto natalizio e questo Toni decise di
rimediare al danno impastando un altro dolce a partire dal lievito
che aveva messo da parte per sé. Aggiunse quindi farina, zucchero,
uova, uvetta e canditi e diede vita quello che fu chiamato “Pan de
Toni”, ovvero il Pane di Toni, l’odierno panettone. In realtà la
prima attestazione documentata del panettone risale al 1606 nel
primo dizionario Milanese-Italiano. La forma e la ricetta odierne
risalgono però agli anni ’20 del 1900, quando Angelo Motta aggiunse
il burro e avvolse l’impasto in una carta fasciante che fece
lievitare l’impasto verso l’alto. Il Pandoro invece ha un luogo e
una data di nascita ben precisi: Verona, 14 ottobre 1894. In questa
data Domenico Melegatti brevettò il nome, la forma e la ricetta del
Pandoro moderno che conosciamo oggi. Farina, uovo, burro e zucchero
danno vita ad un dolce soffice e goloso, a forma di stella a otto
punte. C’è da dire però che questo dolce è l’evoluzione del dolce
veneto “nadalin”, nato nel 1200 a Verona per celebrare il primo
Natale sotto la signoria della famiglia della Scala. Inoltre, il
nome Pandoro viene dal veneto “pan de oro”, dolce già noto ai
ricchi veneziani intorno al XIII secolo. Se non avete mai visto
questi due dolci, vi consiglio di cercare delle foto su internet
oppure di chiedere ad un vostro amico italiano di parlarvene! E
magari chiedetegli anche quale dei due preferisce! Io, devo essere
sincera, preferisco il Pandoro, per una questione di gusto, perché
non amo particolarmente l’uvetta, né i canditi, quindi se mangio il
Panettone, devo assicurarmi di togliere tutti i canditi (l’uvetta
posso anche lasciarla) dalla fetta che mi sono tagliata prima di
addentarla! E voi avete mai assaggiato questi due dolci natalizi?
Se sì, che ne pensate, quale vi piace di più?
italiano. C’è che preferisce uno e c’è chi preferisce l’altro, ma
c’è anche chi li mangia entrambi. Spesso si continua a mangiarli a
colazione anche nei mesi successivi al Natale, perché i
supermercati li vendono a prezzi scontati per fare spazio alle
Colombe, che sono invece le regine incontrastate della Pasqua. Il
Panettone ha origini milanesi e, come per tutti i cibi e le ricette
in Italia, ci sono varie leggende sulla sua creazione. Quella più
attestata è la seguente: tutto ebbe inizio a Milano alla corte di
Ludovico il Moro, verso la fine del XV secolo, quando Toni, uno
sguattero della cucina del palazzo, rimediò all’errore commesso dal
cuoco. Una vigilia di Natale, infatti, il cuoco di casa Sforza
bruciò il dolce per il banchetto natalizio e questo Toni decise di
rimediare al danno impastando un altro dolce a partire dal lievito
che aveva messo da parte per sé. Aggiunse quindi farina, zucchero,
uova, uvetta e canditi e diede vita quello che fu chiamato “Pan de
Toni”, ovvero il Pane di Toni, l’odierno panettone. In realtà la
prima attestazione documentata del panettone risale al 1606 nel
primo dizionario Milanese-Italiano. La forma e la ricetta odierne
risalgono però agli anni ’20 del 1900, quando Angelo Motta aggiunse
il burro e avvolse l’impasto in una carta fasciante che fece
lievitare l’impasto verso l’alto. Il Pandoro invece ha un luogo e
una data di nascita ben precisi: Verona, 14 ottobre 1894. In questa
data Domenico Melegatti brevettò il nome, la forma e la ricetta del
Pandoro moderno che conosciamo oggi. Farina, uovo, burro e zucchero
danno vita ad un dolce soffice e goloso, a forma di stella a otto
punte. C’è da dire però che questo dolce è l’evoluzione del dolce
veneto “nadalin”, nato nel 1200 a Verona per celebrare il primo
Natale sotto la signoria della famiglia della Scala. Inoltre, il
nome Pandoro viene dal veneto “pan de oro”, dolce già noto ai
ricchi veneziani intorno al XIII secolo. Se non avete mai visto
questi due dolci, vi consiglio di cercare delle foto su internet
oppure di chiedere ad un vostro amico italiano di parlarvene! E
magari chiedetegli anche quale dei due preferisce! Io, devo essere
sincera, preferisco il Pandoro, per una questione di gusto, perché
non amo particolarmente l’uvetta, né i canditi, quindi se mangio il
Panettone, devo assicurarmi di togliere tutti i canditi (l’uvetta
posso anche lasciarla) dalla fetta che mi sono tagliata prima di
addentarla! E voi avete mai assaggiato questi due dolci natalizi?
Se sì, che ne pensate, quale vi piace di più?
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